SITO UFFICIALE

SITO UFFICIALE
Dojo Eleonora Krav Maga Training

domenica 2 ottobre 2011

Lo sport come antidepressivo





Che l’attività fisica abbia numerosi effetti benefici è risaputo, al punto che ci sarebbe da domandarsi come mai ci siano in giro tanti reticenti che ancora si professano sedentari, quello che forse alcuni non sanno è relativo all’azione benefica dell’attività non solo sul piano fisico, ma anche su quello emotivo. Certamente dopo aver fatto sport “ci si sente meglio”, occorre però sempre discernere tra quella che è una sensazione magari frutto della suggestione, e quello che in concreto accade da un punto di vista biologico, poiché in questo modo si ha la certezza, oltre ogni dubbio, che esista un nesso di causalità.
A dirimere la questione ci hanno pensato i ricercatori dell’università del Wisconsin (USA) che, dopo uno studio condotto in primo luogo su dei topi da laboratorio, hanno ricercato le analogie con l’essere umano, pubblicando i risultati della ricerca sulla prestigiosa rivista Behavioral Neuroscience. In sintesi la ricerca ha coinvolto delle cavie da laboratorio che, dopo un periodo di lavoro fisico intenso e frequente (protratto per diverse settimane), sono state indotte in uno stato di immobilità. L’attività cerebrale rilevata, dopo qualche giorno in questa nuova condizione, era analoga a quella di topi tossicodipendenti in condizioni di astinenza.
Fatte le dovute proporzioni ed analogie con gli esseri umani, la conclusione che ne è scaturita è che l’attività fisica produce una condizione di miglioramento generale dell’umore che agisce efficacemente come antidepressivo, giungendo nelle persone predisposte ad innescare una sorta di dipendenza (e quindi di crisi d’astinenza in caso di interruzioni). Le discipline maggiormente inclini ad una simile situazione sarebbero la corsa e le attività di fondo in genere (ciclismo, scii, ecc.) oltre al lavoro con i sovraccarichi.
A ben pensarci è facile individuare condizioni analoghe in altri settori della vita, vale a dire di persone stressate che si sottopongono quasi in modo inconsapevole a grandi lavori di natura fisica poiché in qualche modo percepiscono un miglioramento della condizione. A voler fare un esempio forse abusato è tipica la condizione di una casalinga che percepisce l’insorgere di uno stato depressivo e che come risposta avvia intensi lavori domestici a rischio di esaurirsi fisicamente(1) . La pratica di attività sportive con un adeguato livello di intensità ovviamente non fa che provocare un’analoga risposta, per effetto del rilascio di endorfine, che hanno notoriamente attività antidepressiva, stabilizzante dell’umore e capaci di indurre una sensazione di appagamento. Le endorfine agiscono indirettamente nel rilascio di dopamina con incremento delle sensazioni piacevoli che, come detto, su alcuni possono innescare una sorta di dipendenza e, in quasi tutti gli altri, la ricerca di una condizione di benessere.